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Quella che si può definire la “contaminazione artistica” degli aeroporti pugliesi trova una sua prima ideale collocazione temporale nella fase di progettazione del “Karol Wojtyla”di Bari.

Aver pensato, voluto e realizzato unospazio destinato, in via esclusiva, ad ospitare mostre, concerti e dibattiti dà un’idea dell’attenzione che Aeroporti di Puglia riserva a tutto ciò che comunemente si definisce arte.

Una scelta che muove dalla volontà d’intendere gli aeroporti non più come luoghi anonimi destinati a partenze e arrivi, quanto piuttosto come luoghi fruibili, vivi, aperti al territorio e pulsanti di attività.

Le successive vicende – l’installazione di “Orizzonte” di Stephen Antonakos a Bari e le “Light Waves” di Carlo Bernardini a Brindisi – sono la naturale evoluzione di un processo che pone gli aeroporti pugliesi in un circuito di eventi culturali ed artistici. Non è per caso, quindi, che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano – per la quindicesima edizione delle sue “Giornate di Primavera” abbia
organizzato visite guidate al parco dell’Aeroporto di Bari, un piccolo “capolavoro” di arte botanica ed una mostra d’arte contemporanea “Oltre le nuvole…tra terra e cielo”.

Una scelta forse azzardata, ma premiata dalla grande partecipazione di pubblico.

L’aver ospitato poi negli aeroporti di Bari e Brindisi le opere del Maestro Arnaldo Pomodoro rappresenta una nuova tappa di un percorso che punta deciso verso quella “contaminazione artistica” che punta a fare degli aeroporti pugliesi un modello da imitare non solo per le eccellenze raggiunte sul piano della qualità dei servizi, dell’efficienza dell’organizzazione e dei collegamenti, ma anche per la capacità d’interazione con la voglia di cultura ed i fermenti artistici della vivace terra di Puglia.